Quando sono l’impulsività e l’irragionevolezza a guidarci, produciamo movimenti bruschi e scoordinati. Quando agiamo con coscienza, il nostro corpo si muove con grazia e fluidità.
- PETAR DANOV
Nell’esercizio dell’equilibrio viene testato il grado di stabilità del corpo prima su una gamba e poi sull’altra.
L’attenzione viene rivolta a ciò che succede all’organismo nel momento in cui gli viene tolto un appoggio. Ad un certo punto, da una situazione di “comfort” e “normalità” in cui il peso è distribuito su entrambe le gambe, si passa ad uno stato nuovo e diverso in cui il peso è sostenuto da una gamba sola.
Per evitare di cadere (=mantenere l’equilibrio), il corpo adotta delle vere e proprie strategie come, per esempio, intensificare l’attenzione su di sé implementando l’attività compensativa dei recettori maculari e ampollari del labirinto vestibolare (che si trova nell’orecchio interno) e, per fare un altro esempio, pompando maggiori quantità di sangue nei muscoli della gamba coinvolta.
Ad un’improvvisa mancanza, il corpo risponde attivando delle risorse che non sarebbero mai state usate senza quella privazione: si pensi alla lucidità mentale e al senso di agilità e leggerezza caratteristici di un corpo a digiuno oppure all’innalzamento dell’asticella della pazienza derivante dall’obbligo di stare fermi in seguito ad un infortunio).
Tutto avviene spontaneamente. Il più è ricordarselo.
Lorenzo Biroli
- Specialista del Massaggio
- Operatore in Discipline bio-naturali
- Training Autogeno
- Counselor Umanistico
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